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DELITTO ALL'ORA DEL VESPRO
del Reverendo Coles

Tempo fa mi son trovata davanti la recensione iperbolica ed entusiasta di un romanzo giallo scritto da un sacerdote della Chiesa Anglicana, già famoso grazie alla sua attività presso una radio che trasmette nella terra della bella Albione.
Incuriosita dalla promessa che si trattasse dell'erede definitivo di Agatha Christie e dal fatto che dovessi trovare un volume che si potesse "leggere in un fine settimana" per la sfida di lettura, lo prenoto in biblioteca.  
Mesi di attesa.
"Porca miseria, lo han prenotato in mille: deve davvero essere fantastico!", mi dicevo io, tutta esaltata.
Ma è forse l'attesa del piacere, il piacere stesso? Nel senso: ma non è che magari mi sarò intrippata tantissimo nelle settimane precedenti all'arrivo del volume, per poi trovarmi fra le mani un libretto mediocre? Sono anche io così soggetta all'influenza dei media, come le ragazzine che si nutrono di hype per scarpe, serie, leggins, unghie gel? Nel caso sarebbe un problema così tremendo o il segnale di una eterna giovinezza interiore?
Meglio non scavare troppo a fondo.
Alle tante il libro arriva fra le mie mani e la prima cosa che faccio è un involontario errore madornale: leggo le recensioni stampate sul retro. 
Ora, per amor di chi leggerà questa recensione, non riporterò cosa ci fosse scritto in una di quelle, sappiate solo che era uno spoiler clamoroso: rivelava chi fosse l'assassino. Niente nome e cognome, chiaramente, ma bastava aver letto le prime dieci pagine per sapere a cosa facesse riferimento e di conseguenza mangiare la foglia. 
Ho creduto fosse solo una mia errata interpretazione o roba simile perchè mi sembrava troppo assurdo e invece no era proprio come avevo capito: dopo duecento pagine, il finale mi confermava ciò che aveva rivelato la recensione.
Ora, io non so come sia potuto accadere, ciò nonostante siamo davanti a qualcosa di molto vicino al caso "Sigla di Sailor Moon, prima stagione", dove, fra immagini che scorrono e la sigla cantata da Cristina ti viene detto:
1) quale sia la missione delle guerriere Sailor,
               2) chi sia in realtà la Principessa Serenity.                     
 Tremendo.
Ma insomma, alla fine delle fiere: com'è 'sto libro?
Beh magari il buon Reverendo non sarà il figlio illegittimo della cara Agatha, a meno che per esserlo non bastino la campagna inglese, dei Lord e le beghe di paese, altrimenti pure chi ha concepito l'Ispettore Barnaby è figlio della geniale defunta. 
Tuttavia, il racconto scorre piacevolmente senza annoiare, con descrizioni come piccole pennellate per rendere i personaggi ben incastonati nel panorama (o il panorama ben incastonato nei personaggi? In fondo sono l'uno l'appendice degli altri e viceversa) e la capacità di renderli vivi assegnando loro dei dettagli caratterizzanti molto realistici. Del resto, da un sacerdote abituato ad avere a che fare con tutti i tipi di persone non ci si poteva aspettare di meno, quando si parla di conoscenza della natura umana. 
Il protagonista svolge lo stesso "mestiere" dell'autore: è sacerdote di una parrocchia legata alla proprietà di un Lord che ama bere, invece della classica perpetua ha in casa sua madre e si troverà fra i piedi il fratello attore.
Inutile tediarvi con la trama: potrete trovarla ovunque. Io mi limiterò a dire che, se siete da mesi alle prese con tomi poderosi in salsa saggistica, questo volumetto è piacevole, tiene incollati e permette anche di lasciarsi andare a qualche risata. Per circa duecento pagine sarete immersi nel placido scorrere della vita  in periferia, che pur se scossa da un paio di morti violente sembra lo stesso più serena di quella nelle grandi città.
Mamma mia: c'è un pò di frase in questo luogo comune! Lo so, eppure è  cosi.
Vi domandate mai se le cose funzionino davvero in questa maniera, nelle campagne inglesi? Col rischio di slogarsi una caviglia inciampando in un morto e avendo come attività ludica la partecipazione ad un circolo di uncinetto dove si risolvono crimini?  
Magari invece funziona come per i Manga: personaggi disegnati con caratteristiche estreme, perchè in realtà gli orientali sono molto simili fra di loro.
La noia stimola i mostri della Fantasia in persone lontane dai vicoli bui di New York, dove (si sa) non puoi metterci mezzo piede senza venire aggredito.

Va bene per dei ragazzi giovani? Si.
Come libro da sotto l'ombrellone? Si.
E' tipo i racconti di padre Brown? NO.
Posso regalarlo a mia figlia adolescente che vuole fare l'attivista nei centri sociali? Boh, però il protagonista ha due bassotti: magari le piaceranno e lei smetterà le braghe strappate per abbracciare uno stile preppy.
In ogni caso

NON LEGGETE IL RETRO DEL LIBRO!  

Voto di Rory la gatta: 7, perchè fra i protagonisti ci sono un paio di cani.



  

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